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TESTIMONIANZE

Gaetano: Volontario ATT

“A seguito della mia esperienza ho sentito forte l’esigenza di fare qualcosa per i malati oncologici del territorio e per questo ho deciso di diventare volontario dell’ATT”

Gaetano ha quasi 53 anni, è nato a Taranto ma vive a Firenze con la moglie Claudia e i due figli Federico e Riccardo.

La sua storia con il cancro inizia nel 2007 quando alla moglie viene diagnosticato un carcinoma infiltrante maligno alla mammella con conseguente mastectomia e chemioterapia per 6 mesi. Per Gaetano “vedere Claudia perdere i capelli e vomitare anche 15 volte al giorno è stato devastante”.

Stavano appena iniziando a riprendersi quando la loro vita subisce ancora una brusca battuta d’arresto il 27 ottobre del 2008. Una data impressa in modo indelebile nella memoria di Gaetano che quella sera dopo un attacco di tosse ha uno sbocco di sangue e qualche giorno dopo riceve il responso: “mi fu diagnosticato un tumore al polmone sinistro di ben 13 cm e il 23 dicembre 2008 ho fatto la prima seduta di chemioterapia”.

 

È l’inizio di un percorso lungo e doloroso: “Ho fatto 2 anni di chemioterapia intervallati con un periodo di radioterapia e il mio fisico sembrava non farcela. Uno dei momenti peggiori è stato sicuramente quando mi è venuto l’infarto e tra novembre 2010 e  novembre 2011 ho dovuto subire tre interventi al cuore di angioplastica. Un duro colpo, a seguito del quale ho deciso di rivolgermi al supporto psicologico tramite l’Oncologia dell’Ospedale Careggi di Firenze”.

 

A poco a poco Gaetano si riprende ma per i guai per lui non sono ancora finiti, infatti dopo quattro anni ha una ricaduta e deve di nuovo sottoporsi alla chemioterapia ma è costretto ad interromperla per gli effetti collaterali troppo pesanti. “Dall’agosto del 2017 faccio l’immunoterapia ogni 2 settimane e mi sono sentito rinascere perché non ha effetti collaterali come la chemioterapia. Adesso riesco a convivere un po’ meglio con la malattia ma  il momento peggiore rimane leggere ogni 3 o 4 mesi il referto della tac o della pet. In quei momenti il cuore ti arriva in gola perché sai che quella risposta può cambiare la tua vita”.

Il tumore ha sconvolto l’esistenza di Gaetano, costringendolo a rinunciare alla sua professione. È stato per 24 anni sottoufficiale della Marina Militare, un lavoro “di cui ero follemente innamorato e che mi ha insegnato a soffrire, stando per lunghi mesi lontano dalla famiglia, impegnato in missioni pericolose negli Stati Uniti, in Somalia durante l’omicidio di Ilaria Alpi, nell’Adriatico ai tempi della guerra nella ex Jugoslavia”.

Gaetano è sempre stato abituato a combattere, prima come militare e poi come malato di tumore. La sua è sempre stata una vita in prima linea e affrontare le difficoltà non lo spaventa, cerca di reagire e di guardare avanti ma non è sempre semplice: “Sarebbe facile dire che tutto va bene ma tante volte ho la sensazione di sopravvive che è differente dal vivere. Pur avendo 53 anni a volte me ne sento addosso 75 perché niente è più come prima sotto tanti aspetti. Però sono anche consapevole di aver fatto un lungo percorso da quando mi è stata diagnosticata la malattia. A mio fratello avevano pronosticato che sarei sopravvissuto solo 6 mesi e invece sono riuscito a vedere cresce i miei figli che adesso hanno 26 e 20 anni e nel frattempo, grazie a Dio, ho potuto vedere e vivere anche tante cose belle”.

Fra queste sicuramente anche l’incontro con l’Associazione Tumori Toscana avvenuto alla fine del 2011. “A seguito della mia esperienza ho sentito forte l’esigenza di fare qualcosa per i malati oncologici del territorio e per questo ho deciso di diventare volontario dell’ATT, un impegno che porto avanti con passione occupandomi dei salvadanai negli esercizi pubblici, collaborando alle campagne di piazza per la raccolta fondi e devolvendo il mio 5×1000. Non credo che esista un’associazione così ben organizzata e radicata sul territorio, considerando il numero di malati assistiti e la qualità del servizio dei medici e degli infermieri. Io stesso l’ho potuto constatare di persona in quanto mia suocera che è morta di tumore è stata seguita da loro. Sono orgoglioso di farne parte, w l’ATT!”.

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