Letizia ha iniziato l’attività lavorativa all’ATT quattro anni fa, una volta terminato il tirocinio di specializzazione svolto nella sede di Firenze: “In quel periodo c’era bisogno di iniziare un nuovo progetto per i figli dei nostri pazienti e io già lavoravo da tanti anni con minori in difficoltà per serie patologie proprie o dei familiari e così mi venne chiesto di restare”.
Letizia ha accettato con grande entusiasmo e oggi è molto fiera di far parte di questa squadra, nonostante le difficoltà del suo lavoro: “L’aspetto più difficile è convincere le famiglie a raccontare ai propri figli la verità sullo stato di salute di un proprio caro, a non aver paura a mettere in mostra le proprie emozioni; provando fino in fondo a far capire quanto sia importante dare fiducia ai propri bambini perché il diritto di decidere come stare accanto ad un genitore e come salutarlo ce lo devono avere tutti, anche i più piccoli”.
Il suo ruolo espone inevitabilmente Letizia a situazioni molto delicate dove occorre trovare la giusta chiave per entrare in contatto: “Sono tanti i momenti speciali che ho vissuto con i miei piccoli pazienti e le loro famiglie. Non scorderò mai la frase di una giovane ragazza che aveva avuto tanta difficoltà ad accettare la malattia della madre, chiudendosi in camera senza più volerla vedere. In punta di piedi ho cercato di acquistare la sua fiducia e per fortuna sono stata ascoltata.
La ragazza prima che la madre morisse è riuscita a parlarle. Qualche settimana dopo il funerale la ragazza mi ha detto che se non avesse parlato con lei si sarebbe pentita per tutta la vita. Mentre in quel momento, anche se piena di dolore, era in pace con se stessa perché era riuscita a dirle tutto e in particolare una delle frasi più importanti e non scontate: ‘ti voglio bene’”.
In questi anni Letizia ha scoperto quanto sia importante non dare nulla per scontato: “Parlare, confrontarsi, anche se costa sacrificio. Ridimensionare i problemi e infine lavorare tanto su noi stessi, mettersi molto in discussione e non credere mai di non aver più nulla da imparare. All’ATT è una continua scoperta, una continua lotta per portare la miglior qualità di vita a tutte le nostre famiglie e noi abbiamo il dovere di essere costantemente preparati”.