Perché hai deciso di fare volontariato all’ATT?
Più che una decisione è stato un desiderio che coltivavo da tempo anche in relazione al fatto che avevo avuto un’esperienza molto positiva con ATT per la mia mamma. Quando sono venuto in pensione dopo anni a giro per il mondo occupandomi di marketing internazionale, ho seguito l’esempio di mia sorella che già era volontaria ATT. Quindi gratitudine e voglia di provare a fare qualcosa per il prossimo.
Che tipo di attività svolgi all’interno dell’ATT?
Ho cominciato in punta di piedi facendo qualche postazione esterna durante le campagne e poi ho deciso di dedicare un pomeriggio la settimana al lavoro d’ufficio che molto è attività di centralino.Non mi tiro indietro neppure per la bassa manovalanza.
Adesso oltre all’ufficio faccio una media di 20 postazioni /anno per le campagne ,partecipo a qualche evento e mi adopro nel fund raising con la lotteria.
Quali sono gli aspetti più difficili del tuo servizio di volontariato?
Non posso dire di trovare aspetti difficili nelle mie attività con ATT. Sono una persona aperta, amo il rapporto umano ed interpersonale per cui non trovo difficoltà né in ufficio né nelle postazioni esterne
Cosa ti ha dato questa esperienza?
Cosa mi ha dato e cosa mi sta dando: molto, moltissimo in termini umani e di conoscenza di realtà tristi, di dolore a cui talvolta si aggiunge un vero disagio materiale. Si cresce, si matura e si diventa più disponibili e meno egoisti
C’è qualche episodio che ti ha segnato particolarmente?
Mi rifaccio a quello appena detto :ricordo una telefonata per una presa in carico di un paziente oncologico uomo di 85 anni; chi telefonava era la moglie ,coetanea, vivevano soli con difficoltà nel reperire anche un semplice aiuto per cucinare qualcosa. La moglie implorava aiuto per il marito che aveva bisogno di tutto ma anche lei non poteva fare molto. Parlava ,parlava a sfogarsi ….quasi una supplica. Queste situazioni ti toccano.