Letizia ha deciso di diventare volontaria dell’ATT perché la sua famiglia è stata aiutata dall’Associazione in un momento particolarmente difficile con professionalità e umanità e ha sentito il desiderio di fare qualcosa di utile soprattutto in un ambito così delicato come quello della malattia oncologica.
“Credo profondamente nel valore della cura e della presenza, e ATT me lo ha dimostrato e mi ha dato la possibilità concreta di contribuire. La mia attività è quella di rispondere alle telefonate di richiesta informazioni e attivazione del servizio. È un compito delicato, perché spesso è il primo contatto tra il paziente, o la famiglia, e l’associazione. Cerco sempre di rispondere con empatia, disponibilità e ascolto, perché dietro ogni chiamata c’è una storia, una richiesta di aiuto, un bisogno urgente”.
Letizia non nega che a volte è difficile sentire la sofferenza o l’angoscia di chi chiama, soprattutto quando si percepisce la paura o la solitudine. “Ma proprio per questo è importante esserci: anche solo una voce calma e accogliente può fare la differenza. Tutto ciò mi ha insegnato a essere più attenta, più paziente, più umana. Ho capito quanto sia importante anche solo esserci, offrire ascolto e rispetto. E ogni grazie ricevuto è un dono prezioso che porto con me”.
Fra le tante storie incontrate, Letizia ricorda in particolare una telefonata. “Una signora, dopo aver attivato il servizio per il marito, mi ha ringraziata dicendomi che dopo aver parlato con me si sentiva meno sola. È stato un momento molto toccante e mi ha confermato che, anche dietro un telefono, si può fare tanto”.