Francesca lavora all’ATT dal 2006. “Conoscevo una persona che faceva la volontaria e mi disse che si era liberato un postocome responsabile della sede di Prato; dopo un po’ di formazione e tanta buona volontà sono passati diciannove anni da quel giorno”.
Francesca era molto giovane quando ha iniziato a lavorareall’ATT e in questi anni é cresciuta molto, come persona e come professionista. Ha imparato ad affrontare e a gestire tante situazioni e sicuramente l’aspetto più difficile del suo lavoro è confrontarsi con il dolore di chi sta soffrendo. “Parlare con i familiari dei pazienti ed i pazienti stessi è una cosa cheancora oggi mi fa stare male. Non ci si fa mai l’abitudine, perché ogni persona è diversa e ascoltare le loro storie provoca sempre emozioni diverse”.
Francesca stessa si è trovata a fare i conti con l’assistenza ad un suo caro. “Ho provato, anche se per poco, quello che si prova a stare dall’altra parte e ho toccato con mano l’opera dell’ATT nel profondo”.
Sicuramente Francesca in questi anni ha imparato tanto non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista umano. “Ho imparato che dare è più di ricevere, che la malattia colpisce tutti indistintamente, che le associazioni come la nostra sono indispensabili per alleviare le pene anche se non ci sono speranze”.
