Eleonora lavora all’ATT da qualche anno ma già prima aveva avuto una collaborazione esterna con l’Associazione occupandosi esclusivamente dell’esecuzione dei prelievi ematici domiciliari ai pazienti.
“Da questa iniziale collaborazione esterna è nato l’interesse, da entrambe le parti, di lavorare insieme ed eccomi qua, infermiera a tutto tondo!”.
Eleonora si è subito integrata in questa nuova realtà e l’affronta con entusiasmo e passione: “L’aspetto più difficile è il saper trovare per ogni persona le parole giuste e la delicatezza adeguata per poter dare il conforto e l’aiuto di cui hanno bisogno per affrontare il percorso della malattia. Ogni paziente/familiare che visito ha un vissuto diverso, sia per l’età che per le proprie esperienze e ogni volta che entro in una nuova casa è opportuno un approccio personalizzato”.
L’esperienza di Eleonora all’ATT è stata da subito molto forte: “Se mi guardò indietro ripenso ai miei primi giorni lavorativi di un anno fa e mi viene in mente quella visita domiciliare ad una paziente di mezza età. Una donna in fase terminale, nei suoi ultimi e sofferenti momenti di vita, madre di due ragazze mie coetanee. Mi ricordo i suoi occhi scuri, pieni di sofferenza ma allo stesso tempo di serenità quando ha visto arrivare il medico insieme a me.
Ciò che abbiamo fatto è stato quello di alleviare i vari sintomi della paziente. Quello che mi ha colpito tanto e che mi ricorderò per sempre è la gratitudine, l’affetto e la sincera fiducia che hanno avuto nei nostri confronti le figlie ed i parenti. Emozioni forti che non mi aspettavo proprio di poter ricevere dal mio lavoro e che invece ricevo quotidianamente”.
Eleonora in questi mesi è cresciuta come persona e come professionista: “Ho imparato a relazionarmi non soltanto con il paziente nel proprio domicilio ma anche con la sua famiglia, un aspetto che con gli studi universitari e con le mie precedenti esperienze lavorative non avevo avuto occasione di sperimetare”.